mercoledì 10 marzo 2010

Preparazione di anidridi e acidi in laboratorio: relazione degli studenti

Premessa:

Le sostanze nocive, tra cui l’anidride solforosa, prodotte dalle industrie finiscono nell’atmosfera, subiscono alcune trasformazioni chimiche e ritornano sulla Terra, ad esempio sotto forma delle piogge cosiddette “acide”. Le piogge acide possono determinare una lunga serie di danni: ad esempio distruzione di foreste, impoverimento di terreni agricoli, danneggiamento di monumenti, alterazione degli ecosistemi e scomparsa di specie vegetali e animali.



Obiettivi:

In questa attività simuliamo quello che avviene realmente nell’atmosfera, quando l’anidride solforosa si combina con l’umidità presente nell’aria.

Materiali:

• cappa aspirante
• 1 sostegno
• 1 morsetto doppio
• 1 treppiede
• 1 becco Bunsen
• 1 capsula in ceramica
• 1 imbuto di vetro
• 1 tubo di gomma
• 1 provetta
• 1 bacchetta di vetro
• 1 indicatore di pH in cartina
• metilarancio (indicatore acido-base)
• zolfo
• acqua distillata

Procedimento:

Si introduce qualche cucchiaio di zolfo all’interno della capsula di ceramica e lo si brucia per raccogliere l’anidride solforosa che si forma nella seguente reazione:
S + O2 → SO2
Si appoggia la capsula sul treppiedi e su questo si posiziona l’imbuto di vetro, grazie al quale si raccoglie il fumo prodotto dalla combustione dello zolfo.
Attraverso un condotto di gomma che parte dall’imbuto, l’anidride solforosa viene convogliata all’interno di una provetta riempita di acqua distillata e di metilarancio.
Nella provetta si verifica la formazione di acido solforoso, secondo la reazione:
SO2 + H2O → H2SO3
Con l’aiuto di una bacchetta di vetro si preleva una piccola quantità di acido solforoso che si è formato nella provetta. Si bagna con la bacchetta l’indicatore universale di pH e si verifica così che la sostanza è acida: infatti il metilarancio in ambiente neutro è di colore giallo, mentre in ambiente acido vira al colore rosso.



Conclusione:

Nella combustione dello zolfo si produce anidride solforosa; la fiamma dello zolfo che brucia è di un colore violaceo; poco prima della combustione si può notare che lo zolfo fonde.
L’anidride solforosa che finisce nella provetta reagisce con l’acqua distillata e si trasforma in acido solforoso.
Si può dimostrare che la sostanza è acida dal colore assunto dal metilarancio al contatto (da giallo vira al rosso) e dal colore della cartina indicatore di pH (colore arancio-rosso con pH ≅3).



Crediti

http://www.ohiocitizen.org/campaigns/coal/acid_rain_woods1.jpg
http://static.howstuffworks.com/gif/acid-rain-4.jpg

Relazione scritta dagli studenti che hanno partecipato all'attività svolta nel laboratorio 21 di Chimica presso l'ITIS "Blaise Pascal" di Cesena nel mese di febbraio 2010

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